Solferino 2023: Roma5 MAI sola MAI

Il 24 giugno 1859, nel corso della 2° Guerra di Indipendenza italiana, a Solferino si consuma una delle battaglie più sanguinose dei XIX secolo, sulle colline a sud del Lago di Garda.

Jean Henry Dunant, cittadino svizzero arrivato in quei luoghi per incontrare Napoleone III per affari, si ritrova testimone di quella carneficina e rimane talmente colpito dalla situazione che decide di descrivere quanto stesse accadendo in quello che diventerà, poi, il suo testo fondamentale: “Un Souvenir de Solferino”, tradotto in più di 20 lingue. 

Dall’orribile spettacolo nasce in Dunant l’idea di creare una squadra di infermieri volontari preparati, il cui operato potesse dare un apporto fondamentale alla sanità militare: nasce la Croce Rossa.

Questo è il motivo per cui Solferino sia così centrale nella storia della CRI e il perché la fiaccolata annuale rappresenti un richiamo nazionale ed internazionale, forte ancora oggi.

Tra i circa 5.000 Volontarie e Volontari Croce Rossa, che hanno partecipato quest’anno, non potevamo mancare noi con i Volontari del nostro Municipio.

Per me l’appuntamento di Solferino significa da sempre rinnovare l’adesione a quei 7 principi che ogni giorno ci impegniamo ad onorare e rispettare – ci racconta Marzia Pierini, Presidente Roma5. – Da qualche anno, accompagnare nelle vesti di Presidente i Volontari alla “scoperta” della fiaccolata per chi non c’è mai stato, ed al ripercorrerla per chi negli anni passati già l’aveva vissuta, è un piacere ed una responsabilità. Quest’anno poi, è stato davvero emozionante, dopo anni bui legati alla pandemia, ritrovarsi tutti insieme al CRI Camp. Vedere i miei ragazzi così fieri ed orgogliosi nel mostrare a tutti il nostro striscione ROMA 5 MAI SOLA MAI, è per un Presidente quanto di più gratificante possa esserci. È appartenenza, è riconoscersi nel proprio territorio e mostrarlo con gioia tra le strade di Solferino e Castiglione, è portare la voce delle tante persone che quotidianamente assistiamo lì dove tanti anni fa nacque l’idea. Ma soprattutto, è sinonimo di aver lavorato tanto e bene in questi anni insieme al Consiglio Direttivo. Sotto quello striscione c’era la nostra comunità, c’era la grande famiglia di Largo Preneste, c’erano anche i nostri colleghi che per svariati motivi non hanno potuto partecipare.

Tra i Volontari ci sono state diverse prime volte e la prima volta a Solferino non si dimentica, per la forza delle emozioni provate, per quel senso di comunità e appartenenza di cui ci ha parlato Irene, che ci racconta, con una certa commozione, la gioia nell’aver visto una partecipazione così ampia, spontanea ed entusiasta da parte dei più giovani, che definisce “il motore del Mondo”.

In quel colore rosso ci si identifica e, tra le strade di Solferino, ci si conosce e riconosce, sentendosi parte di un qualcosa di più grande, che mette insieme tante diversità ma anche tanti punti comuni. Ci si sente accolti, come in una grande famiglia, come ci racconta Melissa, che appena arrivata al villaggio, ha ricevuto un benvenuto caloroso, come si usa tra amici. “In quei giorni al campo ho avuto modo di riflettere ed avere la conferma che ora che sono parte della CRI, la sensazione di investire bene il mio tempo, è piena e forte. Sento che le cose che faccio hanno un senso e nutrono la mia anima”.

La fiaccolata si è estesa per oltre 10km e “vedere così tante luci che illuminano il sentiero e sapere che ogni luce corrisponde a una persona, è emozionante – ci racconta Giulia – migliaia di luci, e di persone, che si spostano insieme, unite e compatte e che, come te, sono mosse dagli stessi principi e dagli stessi valori. Il sentiero che abbiamo percorso è stato alleggerito da risate, canti, musica e nuove conoscenze che ci hanno accompagnato anche nei momenti di maggiore stanchezza e nelle ultime salite del percorso che tanto ultime poi non sembravano.”

Grazie ai Volontari e alle Volontarie che hanno condiviso con noi le emozioni, tutti noi ci portiamo a casa un po’ di Solferino. Riviviamo insieme quei momenti.