“Mai più Principesse con i lividi”, una Panchina Rossa a Largo Preneste

Pubblicato da SviluppoCRI il

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne, sabato 25 Novembre, a Largo Preneste, abbiamo inaugurato la Panchina Rossa che il nostro Comitato ha deciso di “adottare” e dipingere di rosso dedicandola alle Donne vittime di violenza…per mano di chi dice di amarle.

Un gesto simbolico per sensibilizzare il territorio sull’attuale e tragica questione del femminicidio e manifestare supporto, vicinanza e ricordare che c’è un numero di emergenza da chiamare, il 1522 e che NOI CI SIAMO.

Sono intervenuti alla cerimonia rappresentanze del Municipio V, nonché nostri punti di riferimento per future collaborazioni sul tema.

“Siamo orgogliosi di avere un presidio della CRI attento ai bisogni delle persone e apprezziamo la costante presenza sul territorio.- ha affermato la Vice Presidente del Municipio V – Assessora Maura Lostia. “Con il Presidente Caliste, la Giunta e il Consiglio Municipale si sta lavorando affinché eventi come quello di sabato portino a sensibilizzare le persone e a collaborare per arginare i fenomeni di discriminazione e violenza di genere. Sono convinta che l’unico modo per dare un fattivo contributo sia la collaborazione fra le istituzioni e le associazioni che a vario titolo operano sul territorio, come sta avvenendo con la Croce Rosa Italiana Comitato Municipio V di Roma.”

Un ringraziamento alle Volontarie e ai Volontari del nostro Comitato è arrivato anche dalla Delegata per le Pari Opportunità e contro la violenza di genere del Municipio V, Tatiana Procacci. “Grazie per la Vostra costante presenza sul territorio e per l’impegno a favore delle tante persone a rischio di esclusione sociale. Anche grazie al rinnovo di un Protocollo ad hoc per il contrasto alla violenza sulle donne, le istituzioni municipali stanno progressivamente rafforzando i rapporti con e fra gli attori del territorio impegnati sul tema (scuole, centri e sportelli antiviolenza, presidi sanitari e forze dell’ordine) per fronteggiare in modo efficace quella che è diventata ormai una vera e propria piaga sociale. Parallelamente, stiamo avviando un’opera di sensibilizzazione rispetto al fenomeno della violenza di genere rivolta alla cittadinanza e, soprattutto, alle scuole. Credo che l’uccisione di Giulia abbia scosso veramente le coscienze di tutti, in particolare dei giovani. Ed è proprio dai più giovani che si deve ripartire per cambiare questo stato di cose, educandoli a scuola e in famiglia a un’affettività non più fondata sul possesso ma sul consenso e sul rispetto dell’altro”.

“Grazie a tutti per aver voluto questa occasione e questa Panchina, di cui ci prenderemo cura come simbolo per tutto ciò che rappresenta. Non ci fermeremo.” ha chiuso Claudio Poverini, Commissione Sociale Municipio V e Volontario nel nostro Comitato.

Mai più Principesse con i lividi

“Mai più principesse con i lividi” è un messaggio che si può leggere su una delle due targhe presenti sulla panchina. Il significato lo ha spiegato la Presidente Marzia Pierini, con il suo toccante intervento.

Marta è una ragazza come tante.
Una ragazza che nell’estate del 2020 ha bussato alle porte del nostro Comitato, vittima dell’ennesima violenza, una violenza che poteva tramutarsi in femminicidio.
“Sono caduta dalla scaletta sistemando la tenda della finestra in cucina”.
I lividi erano enormi, violacei.
Una parte del costato era dolente.
“Forse mi si è incrinata una costola, mi fa male quando prendo fiato”
Il polso destro era gonfio e nero.
Sopra la tempia un altro livido.
Sulle braccia escoriazioni.
E’ caduta dalla scaletta, Marta.
E’ caduta e nel raccontarlo ha le lacrime agli occhi, e un moto di vergogna.
Sussurra “può succedere”.
Può succedere, Marta.
Purtroppo succede, le dicono i Volontari mentre le mettono una crema sui lividi.
Marta è una Principessa coi lividi, come le ha detto chi davvero la amava, qualche mese prima, abbracciandola il giorno dopo che era successo un’altra volta.
Marta potremmo essere tutte Noi.
Ognuna di Noi.
Per Marta, per Noi, oggi diciamo “Mai più Principesse coi lividi”.

Rispetto non possesso

La Consigliera CRI Comitato Municipio 5, Roberta Pierini, ha voluto porre l’accento sul non accettare la “normalizzazione” del fenomeno e di azioni, spesso reiterate nella quotidianità, che corrono il rischio di non essere più percepite come un allarme. Nel suo intervento rappresenta delle situazioni, spesso sotto i nostri occhi, in un’escalation di controllo, possesso e violenza. Perché la violenza non è solo fisica, ma anche psicologica ed economica.

Mi controlla il telefono, ma è tutto OK

NO, NON È TUTTO OK

Mi chiede sempre dove sto, ma è tutto OK

NO, NON È TUTTO OK

Mi ha dato uno schiaffo, ma poi ha chiesto scusa, è tutto OK

NO, NON È TUTTO OK

Mi ha urlato in faccia, ma è successo solo una volta, è tutto OK

NO, NON È TUTTO OK

Mi conta i soldi in tasca, ma è tutto OK

NO, NON È TUTTO OK

Mi dice con chi posso uscire, ma è tutto OK

NO, NON È TUTTO OK

Mi dice a che ora tornare a casa, ma è tutto OK

NO, NON È TUTTO OK

Mi ha messo contro i miei figli, ma aveva ragione, è tutto OK

NO, NON È TUTTO OK

Mi ha dato uno schiaffo perché ho sorriso a un altro uomo, ma è tutto OK

NO, NON È TUTTO OK

È OK SE TI INCORAGGIA

È OK SE TI ACCAREZZA

È OK SE TI PROTEGGE

È OK SE TI STIMOLA E TI SOSTIENE

È OK SE TI RISPETTA

È OK SE NON TI TARPA LE ALI

È OK SE TI SUPPORTA

È OK SE RIMANE A CASA MENTRE TU ESCI CON LE AMICHE

È OK SE TI LASCIA VIVERE

Non sono numeri

Giulia, Martina, Oriana, Teresa, Alina…e più di altre 100 vite spezzate, solo quest’anno.

La Volontaria Irene Arena ha voluto dare voce a chi voce non l’ha più, nominando tutte le Donne morte per mano dei loro partner.

“Un triste capitolo della nostra società, un’oscura realtà che continua a mietere vite preziose.Tiziana Sellone, Volontaria del Comitato Municipio 5. “Il feminicidio è una ferita profonda che colpisce il cuore della nostra umanità. Ogni vittima di femminicidio è un grido d’allarme, un richiamo urgente affinché la società si unisca per porre fine a questa violenza inaccettabile. Dobbiamo rompere il silenzio e combattere insieme contro la cultura che permette a questo tipo di atrocità di persistere. La panchina che noi oggi abbiamo ridipinto di rosso e le scarpe rosse sono diventate potenti simboli di una realtà dolorosa e urgente: la lotta contro il femminicidio. Ogni panchina vuota rappresenta una vita spezzata, un vuoto insostituibile che testimonia la tragica perdita di donne vittime di violenza di genere. Le scarpe rosse, invece, incarnano il passato e il presente delle donne, sottolineando il diritto di ogni individuo a camminare liberamente e senza timore. Le loro storie rappresentano una tragica testimonianza delle sfide che le donne affrontano ogni giorno nel tentativo di vivere libere e senza paura. Che questa panchina rossa, simbolo del dolore insostenibile causato dalla violenza di genere, sia un richiamo costante alla necessità di un cambiamento profondo nella società. Può diventare un luogo di riflessione, di sensibilizzazione e di impegno per tutti coloro che si siedono su di essa, affinché il rispetto, l’uguaglianza e l’amore prevalgano sempre. Che la luce di tutte le vite spezzate da tanto odio continui a illuminare la strada verso un futuro in cui nessuna donna debba temere per la propria sicurezza.

TUTTI POSSIAMO FARE QUALCOSA

Ascoltare, osservare, mobilitare e mobilitarci, denunciare,

informarci ed informare, dare supporto, FARE RETE.

Sono tante le cose che ognuno di noi può fare nella sua quotidianità.

Questo fenomeno non è un fatto privato, ma riguarda la società intera, ognuno di noi.

C’è la necessità di agire per dimostrare che “NON SEI SOLA” non è solo uno slogan.

NON LASCIAMOLE SOLE

Categorie: News

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